“Dialoghi Silenti” la voce delle immagini di Sandra Zeugna

Bentrovati amici del Robyan Blog, perdonate la lunga assenza dovuta agli innumerevoli impegni lavorativi e persino un trasloco: mi sono trasferita a Nordest!

Naturalmente la mia “mission” l’ho portata con me: divulgare l’arte e la bellezza in tutte le sue forme.

Appena stabilitami in città, grazie ai social network, ho avuto modo di incrociare un evento davvero interessante: la personale antologica di un’artista triestina, Sandra Zeugna, dal titolo “Dialoghi Silenti”, a cura di Giancarlo Bonomo e Raffaella Ferrari, presso Palazzo Frisacco a Tolmezzo (UD).

Bio dell’artista

Sandra Zeugna nasce a Trieste nel ’58 e inizia la sua attività artistica come autodidatta, in seguito frequenta due laboratori di famosi artisti triestini, con i quali ha intensi e reciproci scambi artistici. La sua carriera è ricca di numerose partecipazioni a collettive nazionali e internazionali, premi e segnalazioni.

Nel 2005, in occasione del “Premio Agazzi” della Provincia di Bergamo arriva al secondo posto, ricevendo il premio e la medaglia d’argento della Camera dei Deputati, seconda su 950 opere in mostra. L’anno successivo arriva prima su 70 artisti al ‘Premio Internazionale di Disegno” di Trieste.

All’attivo ha molte personali allestite presso molte gallerie italiane, tra queste ricordiamo la Galleria Tartaglia di Roma, l’APT di Grado, la Galleria d’Arte Contemporanea di Trieste, la Galleria Sant’Isaia di Bologna, la Galleria l’Escale di Spilimbergo, e una al Palazzo Veneziano di Malborghetto. Nel 2003 realizza una personale sotto incarico ufficiale per le Universiadi invernali a Tarvisio.

Dal 2005 al 2011 presente sia ad Arte Fiera Padova che ad Arte Fiera Reggio Emilia. Nel 2018 espone una personale antologica “Ratio Dubii” presso lo Spazio 212 a Bologna con la collaborazione di Campogrande Concept.

Nello stesso anno è ospite presso Palazzo Hercolani Bonora – AZIMUT di Bologna. Nel 2019 viene ospitata con alcune sue opere presso lo show room di Poltrone Frau ed espone una personale a Conegliano presso la Galleria Ocragialla Faber. Dal maggio 2020 è presente con molte sue opere presso la Torre Galfa di Milano.

Quando sono entrata a Palazzo Frisacco ho subito riconosciuto   l’artista accanto alla gentilissima receptionist, mi sono presentata e abbiamo subito cominciato a parlare.

Sin dal primo momento si è instaurata una bella sintonia: l’arista ha esordito affermando di aver deciso di essere lì ieri, ultimo giorno di mostra, grazie alla mia richiesta di informazioni sull’orario di apertura, sentendo che sarebbe potuto accadere qualcosa che avrebbe reso quel pomeriggio interessante.

Per quanto mi riguarda ha avuto ragione, parlare con lei, del suo vissuto, del suo mondo e di quanto l’arte abbia inciso sulle nostre vite, mi ha arricchito tantissimo, sono tornata a casa col sorriso sulle labbra, un pomeriggio davvero speciale!

“Dialoghi Silenti”

L’antologica “Dialoghi Silenti” parte dal momento in cui l’artista passa dal figurativo all’informale: i suoi esordi sono figurativi, lei disegna molto e ama l’incisione, sperimenta, mescola tecniche e modula forme e non – forme.

Durante l’esecuzione delle sue opere viene trascinata da un impeto che la conduce fino alla fine dell’opera, questo “furor” di michelangiolesca memoria, la porta a non ricordare i passaggi che l’hanno condotta al compimento del dipinto.

I suoi lavori sono dunque unici e irriproducibili, del resto la sua attitudine l’ha sempre portata a rifiutare proposte di riproduzioni delle sue opere, difatti le uniche esistenti sono presenti a Palazzo Galfa a Milano: il progetto ampio e articolato che ne ha previsto la presenza  accanto a sue opere originali.

Il suo stile attuale ha delle assonanze con le opere di Giuseppe Zigaina, grande amico di Pasolini, pittore, scrittore e autore di saggi come “Verso la laguna”, “Hostia. Trilogia della morte di Pasolini” e “Pasolini e la morte”.

Sandra ha conosciuto Zigaina negli ultimi anni della sua vita; il loro rapporto di amicizia e affinità elettiva nonchè Il ricordo intenso e colmo di affetto per l’artista, del quale ha colto a  pieno l’espressione e lo spirito, è presente nei lavori di “Dialoghi Silenti”.

Molto intensi sono i suoi lavori della serie “Da – Verso” dove racconta, dopo il trasferimento da Trieste, i primi tempi della sua vita a Tolmezzo. La nostalgia della sua città la porta a dipingere la laguna da cui, nei giorni di bel tempo, si vede Trieste da lontano.

I temi del distacco, del cambiamento e della malinconia, sono ampiamente narrati in questa serie dalle tinte forti e dalle sfumature cangianti.

 

A mia Madre

Un’opera che mi ha davvero colpito è “A mia Madre”.

il volto della madre dell’artista s’intrevede in una nuvola di colori tenui e dolci con “graffiature”color pece che rappresentano la sofferenza.

Un ricordo struggente, l’opera forse più intima e personale dell’intera mostra: l’artista non voleva nemmeno portarla, si è decisa a farlo l’ultimo giorno di allestimento. Il pudore dei sentimenti è una sua caratteristica peculiare, essendo una donna riservata e molto sensibile.

“A mia Madre”

“Covid 19 – in un tempo la verità sarà manifesta e tutta la natura si colmerà del suo splendore”

Osservando quest’opera possiamo trovare rimandi ai lavori di John Martin ed il senso della catastrofe imminente de “La Tempesta” di Giorgione.

In questo lavoro, molto potente e oserei dire maestoso, l’artista ci racconta l’attuale momento storico che il mondo sta vivendo: una pandemia dai tratti oscuri ed al momento ancora senza  soluzione.

Sandra è convinta che la Natura aggiusterà tutto e quando questo accadrà la verità su questo virus verrà a galla.

“Covid 19 – In un tempo la verità sarà manifesta e tutta la natura si colmerà del suo splendore”

Terminata la visita, ci siamo salutate con la promessa di rivederci presto, sono uscita da Palazzo Frisacco col sorriso sulle labbra e ancora più convinta che l’arte salverà davvero il mondo.

Roberta Fiano

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