Art Beat puntata n°5: Robyan intervista Sandro Taurisani

Oggi sono andata a trovare un artista e architetto sanseverese molto originale ed eclettico: Sandro Taurisani.

Il suo studio ampio e luminoso, mi ha accolto subito con una serie di suoi lavori molto interessanti e che per certi versi mi ricordano Escher, dopo i convenevoli sono subito partita con le domande e gli ho chiesto come avesse cominciato: Sandro mi ha detto di essere stato folgorato da adolescente verso gli undici/dodici anni da “Il libro Garzanti dell’educazione artistica” di Gavino Polo e Paolo Casadei.

Da quel momento ha cominciato a schizzare disegni per fissare ispirazione e momenti.

Attraversando fasi diverse della sua crescita artistica Sandro si è sempre prefissato un unico obiettivo: andare alla sostanza senza badare troppo alla forma, dice:

“non si deve pensare al bello o a ciò che può piacere agli altri, anche se oggettivamente l’immagine che il tuo istinto ti comunica è orrida, brutta o negativa, devi seguirla e farla uscir fuori, questo è anche il consiglio che do’ ai ragazzi che vogliono intraprendere la carriera d’artista.

Dimenticare gli accademismi che spesso tarpano le ali della creatività e liberare la propria fantasia seguendo l’ispirazione del momento.”

Una figura fondamentale che lo ha guidato verso l’arte è senz’atro il papà forse anche per via della sua amicizia con Enrico Pazienza, padre di Andrea.

Sandro ricorda con nostalgia e affetto quei pomeriggi a casa  con i fratelli a disegnare e poi simulare una mostra, attaccando i lavori finiti al muro.

Un background che lo ha formato artisticamente ed umanamente, insegnandogli anche a non affezionarsi troppo ai propri disegni, tanto che per un periodo ha cominciato a regalarli ad amici e parenti per amore di condivisione, salvo interrompere questo flusso per ritrovare un suo storico e conservare la memoria del suo percorso artistico nelle varie fasi.

Artista ma anche architetto e ora designer, Sandro mi ha mostrato alcuni elementi d’arredo creati con la terra cruda, non argilla ma proprio la terra cruda trattata con un preciso procedimento che consente la creazione di oggetti, mi ha dunque mostrato una memories box (una scatola dove contenere oggetti della memoria) e un porta fotografie, insomma non solo arte per l’arte, ma arte applicata: un concept contemporaneo legato agli oggetti con un riferimento alla terra(il materiale usato) e alle origini dell’uomo.

“Una profonda passione per la terra ci porta a riflettere sull’essenza primordiale di questa materia.” (Sandro Taurisani e Carlo Pazienza)

Tutto nasce dalla terra (terra madre), tutto torna alla terra.

Ama molto di più disegnare che scrivere, attraverso le immagini riesce ad esprimere ciò che a parole non potrebbe, si ritiene inoltre un architetto molto legato alla natura e vicino a ciò che è a misura d’ uomo.

Questo ha creato non poche difficoltà a Sandro già ai tempi dell’università, perché le sue idee contrastano il gusto corrente dei grandi architetti come Zaha Adid, che realizzano opere grandiose e avveniristiche con lo stesso stile in ogni parte del mondo, senza considerare quello che gli antichi romani chiamavano il “genius loci” ovvero lo spirito del luogo.

Non si può costruire la stessa cosa a Parigi e in piccolo villaggio in Cina: ogni luogo ha il suo carattere e la sua peculiarità.

Un po’ come certa arte contemporanea anche l’architettura si è allontanata dall’uomo per celebrare se stessa, in una sorta di autoreferenzialismo freddo e fine a se stesso.

Per finire gli ho chiesto dei progetti che ha in cantiere e mi ha detto che a fatica sta riprendendo a fare mostre: di sicuro un paio ne farà in autunno nel nord’ Italia e sta programmando un ritorno a Berlino (dove ha già all’attivo una personale), che trova molto viva e dove l’arte non è ghettizzata come avviene da noi.

Sandro ha anche menzionato una certa mancanza di coraggio dei galleristi e curatori italiani che preferiscono investire su artisti già di fama, piuttosto che rischiare, lanciando artisti emergenti, cosa che non accade all’estero dove invece sono molto più attenti e intraprendenti.

Inutile dire che completamente sono d’accordo con lui.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *