Art Beat n°4: Robyan parla di Seripop

Oggi vi parlo di una coppia di artisti che fino a poco tempo fa lavorava sotto il nome d’arte di Seripop: nell’agosto 2010 a Vienna presso la Kunst Halle nel Museumsquartier a Karlsplatz ho avuto la fortuna di vedere una mostra dal titolo “Basquiat bis Seripop” (Da Basquiat a Seripop) che si svolgeva contestualmente ad un’altra mostra su Keith Haring. Il Museumquartier è una specie di villaggio artistico dove si concentrano gallerie d’arte contemporanea e musei, tra un padiglione e l’altro vi sono bar e ristoranti oltre a una zona relax con panchine originali dove è possiblie sostare sdraiati e ascoltare musica o leggere un libro.

Chloë Lum e Yannick Desranleau alias Seripop sono due artisti visivi multidisciplinari che vivono e lavorano a Montreal. Il loro studio si concentra sulla durata dei materiali: come le sollecitazioni subite causino sbiadimento, affondamento, sbucciatura, sgretolamento o schiacciamento e come queste reazioni possano essere fermate per ridare loro nuova vita.

Il duo oltre a lavorare in coppia è interessato a collaborare anche con gli altri artisti e con i materiali che utilizzano, sia come soggetto che per interesse di ricerca. Questi interessi in collaborazione e materialità si realizzano tramite installazioni, scultura, fotografia, danza, stampa e video in cui i materiali vengono osservati e seguiti nel loro processo di decadimento, per essere riutilizzati e riattivati usando ciò che resta del loro vecchio utilizzo.

Chloë eYannick hanno all’attivo tante mostre e di recente hanno esposto al Confederation Center di Charlottetown e al Center for Book and Paper Arts presso il Columbia College di Chicago dove sono diventati membri della band AIDS Wolf che fa rock d’avanguardia.

Artisti molto giovani ed eclettici che spaziano dalle arti visive alla musica, talento e creatività unite a voglia di condividere e collaborare con altri, cosa che non accade di frequente nel mondo dell’arte a certi livelli.

Quando ho vistato questa mostra, oltre a Seripop e Basquiat ho avuto modo di poter vedere anche tanti altri artisti tra i quali Banksy e Mark Jenkins: mi ha colpito molto quanto rispetto e amore per l’arte hanno a Vienna e come, specie l’arte contemporanea, viene valorizzata e promossa, non solo nel Museum Quartier a Karlsplatz ma in tutta la città: un esempio da imitare, specie in Italia dove abbiamo tanta arte antica, moderna e contemporanea.

 

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