Giuseppe Mucè: l’eleganza, il fascino e il mistero di uno stile che si fa ricordare

Giuseppe Mucè: l’eleganza, il fascino e il mistero di uno stile che si fa ricordare.

 

Oggi vi parlo di un mio caro amico col quale ho conseguito il master in management della moda a Bari nel 1999.

Giuseppe Mucè classe 1973 dopo essersi pagato gli studi presso l’Isituto Callegari ,comincia s a lavorare come stilista free lance per molte case di moda del barese, tra cui la Nocese Manifatture azienda produttrice di camiceria per uomo Harry & Sons.

In seguito entra come stilista di alta moda sposa presso la Cotin Sposa di Bari dove lavorerà per ben tredici anni.

 

Chiacchierando. gli ho chiesto se fosse cambiato molto il mercato della moda dai suoi esordi a oggi:

 

” È cambiato molto (ed è stato inevitabile) dopo il boom degli anni ottanta e novanta, in cui tutto era ben definito e riconoscibile e un capo firmato era identificabile senza leggere l’etichetta.

Oggi si chiede ai designer di creare collezioni in pochissimo tempo con l’ausilio delle

nuove tecnologie permettendo alle grandi aziende di lavorare a ritmi serrati, ma anche alle piccole realtà di copiare, riducendo la qualità e omologando lo stile.

Credo che l’unico modo per resistere sia opporsi e puntare sull’originalità e qualità del prodotto.”

 

Dice ancora: “C’è una concorrenza spietata da parte di paesi che hanno esportato in Italia e resto del mondo prodotti a basso costo, per cui molte aziende nostrane hanno dovuto adeguarsi o chiudere. L’utente finale del resto, non ha più la liquidità necessaria e acquista al prezzo più conveniente.”

 

Tuttavia anche secondo Giuseppe la figura dello stilista resta determinante:

” Una casa di moda è lo stilista che la rappresenta: la sua figura è molto importante, insieme al modellista e al reparto sartoria.

Il designer deve essere una spugna, assorbire tutte le informazioni utili, coniugare stile e richieste del mercato e non c’è un’altra figura professionale che possa sostituirlo.

Alcune aziende però fanno a meno dello stilista grazie a internet, sfruttando il copia/incolla.”

 

Quindi cosa suggerire ai giovani che intendono intraprendere questo percorso professionale?

 

“Ai giovani consiglio di prendere questo mestiere con serietà, restando con i piedi per terra. La Moda da tanto e pretende tanto, un minimo errore e sei out.

Non sentirsi mai arrivati e saper ascoltare, concentrando le proprie energie sul prodotto finito che è l’unico obiettivo.”

Domanda di prassi è chiedere a Giuseppe cosa sia per lui l’eleganza e come dovrebbe essere la sua donna ideale:

“L’eleganza è seduzione, fascino, mistero, non si compra ed è innata: la sola bellezza che non sfiorisce mai.

La mia donna ideale non si preoccupa di apparire, ma di star bene con se stessa: ama la semplicità,

i piccoli dettagli.

L’importante non è farsi notare, ma farsi ricordare, ciò vale anche per l’abito da sposa che va scelto secondo il proprio fisico e stile, senza orpelli. Negli anni ho visto tante ragazze entrare in atelier con le foto del loro abito ideale che poi indossato si dimostrava inadatto, consigliandole le ho aiutate a trovare l’abito giusto ed è stato emozionante vederle andar via contente e con gli occhi lucidi.”

 

Giunti al termine ho chiesto a Giuseppe cosa si aspettasse dal futuro:

 

“…. bella domanda,

spero che ritornino gli anni ottanta e novanta, per la situazione economica e lavorativa, quando l’Italia era all’apice del gusto e dell’eleganza riconosciuta in tutto il mondo.”

 

Roberta Fiano

2 risposte a “Giuseppe Mucè: l’eleganza, il fascino e il mistero di uno stile che si fa ricordare”

  1. Devo fare i complimenti ad ebtrambi. Siete diventati ottimi professionisti. Vi auguro un futuro ricco di soddisfazioni!.
    Una vostra compagna di corso

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *